[ La favola del tifosotto ]

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Il tifoso medio del Napoli, finemente avvezzo a decenni di Champions League e di vittorie in Italia e nelle massime competizioni europee, oggi si è svegliato deluso, infuriato, addirittura umiliato per via della mancata partecipazione alla Champions di quest’anno.

Il tifoso medio del Manchester United, da pochi anni in Premier League, dopo un fallimento, 5 cambi di presidenti e dopo aver vinto due scudetti nel 1800, si ritrova fuori dalla Champions di quest’anno senza nemmeno aver preso parte ai preliminari.

Il tifoso medio del Napoli stamattina ce l’ha con tutti, ma innanzitutto ce l’ha col suo Presidente, reo di aver costruito un parco giochi insieme a Della Valle spendendo i 100 milioni di € di Cavani e della scorsa Champions senza destinare nemmeno un soldo alla squadra.

Stamattina il tifoso medio del Napoli non ha voglia di lavorare, non vuole fare il caffè al bar, non si sente più appartenente a quella squadra, a quella maglia, si sente privato di qualcosa che fa parte del suo stesso DNA, la Champions League, competizione di cui è stato fiero vincitore 25 volte negli ultimi 30 anni.

Stamattina il tifoso medio del Napoli merita di essere mandato affanculo.

“Domenica allo stadio tutti a sfogare frustrazioni accumulate in settimana ad obbedire ad un potere strumentale al capitale” cantavano i 99 Posse, centrando il pieno la natura terapeutica del pallone come valvola di sfogo per ciascuna delle proprie piccole, privatissime frustrazioni.

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